In questa terza e ultima gallery:
- Carl Brave e Franco 126 sono davvero due sagome.
- Un anziano col borsello invade il palco dei Gomma.
- Ghostpoet canta le cose.
- Un uomo suona uno xilofono immaginario in una chiesa.
Tirerei le somme su questa quarta edizione del Festival, la terza che ho avuto il piacere di vedere e fotografare.
Da un punto di vista prettamente personale, da Vastese con un cassetto pieno di braccialetti di Siren passati, mi sentirei quasi di dire che non ho sentito la magia delle prime edizioni. Nel senso: se il primo anno a vedere questi palchi giganti nelle vie del centro mi sembrava di sognare, adesso si vede che ci ho fatto l’abitudine.
Mi ha fatto piacere parlare con molti miei coetanei che si trovavano alla loro prima edizione e sono rimasti invece molto contenti dell’esperienza, anche non conoscendo molti degli artisti. Alla fine l’effetto sorpresa del Siren è doppio: da un lato chi viene per vedere determinati gruppi o cantanti si innamora della città, e dall’altro i cittadini finiscono per innamorarsi di generi musicali che non sapevano neanche esistessero.
Non penso di essere contento delle foto che ho fatto quest’anno. Non prendevo in mano la macchinetta da un po’ e mi sono sentito molto arrugginito e poco ispirato. Ma poi, alla fine, tutti sanno che i fotografi devono solo premere un bottone. L’ho premuto più di 2500 volte in questi 4 giorni, quindi si vede che in realtà sono andato fortissimo.